25 marzo 2010

VERBALE ASSEMBLEA COSTITUTIVA ASSOCIAZIONE "CITTADINI PER CAMOGLI"



Il giorno 6 Marzo 2010 alle ore 15.00, presso l'Aula Magna dell'Istituto Tecnico Nautico Statale Cristoforo Colombo a Camogli in Via Bettolo 14, circa 40 cittadini si sono incontrati allo scopo di costituire un'associazione denominata "Cittadini per Camogli".
Stefania Magnani apre l'incontro ringraziando il Preside dell'Istituto Nautico per la sensibilità dimostrata verso i diritti di riunione dei cittadini nel mettere a disposizione l'Aula Magna per l'incontro. Si tratta di una nuova tappa nel percorso iniziato 2 anni fa col gruppo legato alla lista elettorale "Silvio Ferrari per Camogli", nell'ottica di evolversi in un'associazione aperta alla parte di cittadinanza disposta a partecipare alla vita politica della propria città. Lo Statuto proposto per l'associazione ha come scopi principali:
· informare la cittadinanza riguardo all'amministrazione della città
· politico, in vista delle future elezioni
· promuovere la partecipazione come strumento di democrazia
Un ricordo particolare a Cesare Valentini, e viene condivisa da tutti la proposta di dedicargli la giornata.
Silvio Ferrari prosegue ricordando che Cesare Valentini non era un nativo di Camogli, era un "foresto" che è stato in grado di dare delle lezioni ai concittadini per l'interesse e l'amore dimostrati verso la nostra città.
Si tratta di una giornata importante, nella quale sono presenti alcuni degli amici e concittadini con cui nell'Agosto 2007 avevo riflettuto sull'impegno personale di ciascuno nella gestione della cosa pubblica; non è secondario il fatto che siamo in 40 persone a riflettere sui limiti e sui risultati ottenuti in questo percorso.
Dopo la fase elettorale, si decise in un incontro presso la Rari Nantes di creare un gruppo consiliare chiamato Cittadini per Camogli, già ipotizzando l'evoluzione in un soggetto associativo destinato ad occuparsi della città e della cosa pubblica, in assenza ormai del ruolo storicamente avuto dai partiti.
Il passaggio seguente è stato quello di passare il testimone a Stefania in Consiglio Comunale per potermi dedicare al progetto del Teatro Sociale, sul quale vi aggiorno brevemente: la commissione presieduta da Farida Simonetti ha lavorato a lungo sulla valutazione dei tre proposte presentate, tutte molto credibili; durante la prossima settimana sarà presa la decisione finale dell'appalto.
Gli impegni che incombono sulla nostra città non si trattano solo in consiglio comunale.
Non siamo ancora riusciti a raggiungere una fascia d'età importante, quella delle persone tra i 20 e i 40 anni.
Aderisco completamente all'associazione, ma come compagno di strada, insieme alle altre persone; nessuno ha fatto pesare in passato le proprie convinzioni politiche, e nemmeno adesso.
Ringrazio tutti per la collaborazione di questi anni.

Viene proposto come presidente dell'assemblea Paolo Campanelli, votato all'unanimità. Segretario incaricato della preparazione del verbale Lorenzo Carbonini.
Paolo Campanelli passa alla lettura completa della bozza di Statuto, predisposta da alcuni dei presenti e da Cesare Valentini; si tratta di uno strumento semplice e suscettibile di sviluppi futuri. Un aspetto particolare è la presenza di un consiglio direttivo costituito da 5 persone rappresentanti paritari dell'associazione, mentre non è prevista la figura di presidente dell'associazione.


Si apre la discussione con i presenti.
Davide Oneto osserva che la possibilità di assumere personale su decisione del consiglio direttivo prevista dallo statuto può non essere opportuna e avanza dubbi sulla correttezza giuridica. Antonio Leverone osserva che anche le associazioni senza scopo di lucro comunque possono assumere personale per perseguire i fini associativi, anche temporaneamente. Fabrizio Levera propone che tale scelta debba essere approvata dall'Assemblea. Viene deciso di non modificare lo statuto, per evitare vincoli successivi che danneggino l'operatività, tenendo conto che comunque difficilmente si verificherà la possibilità di assumere personale.
Aldo Canevello enfatizza lo scopo e la vocazione sociale dell'associazione, definiti nell'art. 2 dello statuto, in relazione anche all'assenza di un presidente.
Adriana Alimonda evidenzia la complicazione delle deleghe ed eventuale firma congiunta ai fini della gestione finanziaria; si tratta di un aspetto che dovrà essere deciso dal consiglio direttivo.
Lorenzo Carbonini chiede, in assenza di un presidente, chi è delegato ad esprimersi a titolo dell'associazione. Paolo Campanelli risponde che può farlo ciascun membro del consiglio direttivo, purché vi sia condivisione con gli altri membri.
Antonio Leverone chiede se e’ corretto indicare nell'articolo riguardante il patrimonio della Associazione il termine eredità o deve invece indicarsi il termine "lasciti" in quanto non e’ sicuro che una associazione possa essere essere erede. Stefania Magnani ha precisato che il termine lascito non è un termine strettamente giuridico e che è spesso usato per indicare un "legato" (cioè un bene particolare che ricevuto dalla persona non la rende "erede in senso giuridico") e comunque anche le associazioni possono ereditare. Si e’ deciso quindi di lasciare il termine eredità.
Claudio Drago osserva che non è molto chiaro nell'art. 2 il tipo di azione previsto verso l'amministrazione; viene proposta una modifica del testo per evidenziare l'impegno dell'associazione a "costruire e presentare proposte all'amministrazione". La modifica è approvata dall'assemblea all'unanimità.
Viene proposta una modifica all'articolo 6 per specificare che i componenti del consiglio direttivi debbono essere scelti tra i soci; la modifica è approvata all'unanimità.
Sono raccolte le schede di adesione compilate dai presenti, in numero totale di 35.
Lo statuto viene approvato dai presenti all'unanimità.
Viene discussa l'entità della quota associativa annuale minima, proposta essere tra i 10 e i 20 euro.
Romano Baroffio propone una quota minima bassa, in modo da raccogliere il maggior numero possibile di iscritti, riservandosi in caso di particolari progetti o iniziative di richiedere il finanziamento all'assemblea; la proposta è condivisa da Paolo Campanelli.
Davide Oneto puntualizza che per la preparazione ed affissione dei manifesti la spesa tipica è di 80 euro circa.
L'Assemblea decide all'unanimità per una quota minima pari a 10 euro.
Per l'elezione del consiglio direttivo è proposta una lista di candidati che si sono resi disponibili:
Annarita Quaranta, Angelo Bertora, Marisa Elefante, Romano Baroffio, Paolo Campanelli, Francesca Massajoli, Marta Puppo.
Si rende disponibile anche Cristina Costi.
Si tengono le elezioni a scrutinio segreto, con la possibilità di ciascuno dei votanti di esprimere fino a 5 preferenze come da Statuto approvato.
I votanti sono 30, l'esito è:
Annarita Quaranta 13 voti
Angelo Bertora 18 voti
Marisa Elefante 7 voti
Romano Baroffio 22 voti
Paolo Campanelli 25 voti
Francesca Massajoli 18 voti
Marta Puppo 19 voti
Cristina Costi 12 voti
I membri del consiglio direttivo sono quindi Angelo Bertora, Romano Baroffio, Paolo Campanelli, Francesca Massajoli, Marta Puppo.
Esauriti gli argomenti di discussione e dopo la raccolta delle quote associative a riunione si chiude alle 17.30.

Il Segretario

Lorenzo Carbonini



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