24 novembre 2011

Scalo Ferroviario - Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica.

E come in tutte le belle favole è arrivato il lieto fine.
L'epilogo di una vicenda irreale che ha fatto sognare molti.
Il privato ha gettato la maschera, "all'oscuro di tutti" qualcuno potrebbe ancora dire, ha manifestato lo sconcerto, le perplessità e i timori per la conclusione di un processo iniziato sul finire del 2008 "con una accelerata cessione delle quote l vigilia del Natale" da parte del Comune a favore del soggetto attuatore Novim srl per realizzare ciò che per alcuni poteva sembrare un sogno, ma che la realtà ci ha colorato indelebilmente come incubo.
Stiamo parlando del Piano Particolareggiato dell'Area Ex Scalo Ferroviario e del Ricorso ex art. 696 bis c.p.c. notificato ufficialmente al Comune di Camogli.
In termini più semplici si tratta della notifica di un procedimento per Accertamento Tecnico Preventivo atto a determinare i danni patiti dalla società privata Novim srl a causa delle inadempienze dell'Amministrazione Comunale nei confronti del contratto stipulato per la realizzazione del Piano Particolareggiato.
Testualmente la citazione riporta : "il Comune - fatta evidentemente "cassa" con una "accelerata" cessione delle quote.... " ecco finalmente che emerge ufficialmente da parte di uno dei due soggetti attuatori del Piano Particolareggiato le motivazioni che hanno spinto l'Amministrazione Comunale a procedere in silenzio e senza condividere gli obiettivi con il progetto dello Scalo.
Le cifre forse già le conoscete in quanto già note dai giornali da quasi dieci giorni fa.
Sono precisamente euro 2.784.850,00 (quasi tre milioni) per il danno emergente ed euro 4.498.428,00 (quasi quattro milioni e mezzo) per il lucro cessante. Da aggiungere ovviamente le somme versate a suo tempo per l'acquisto delle quote societarie pari ad euro 2.889.346,00.
A queste cifre evidentemente saranno da aggiungere gli interessi maturati di legge.
I totali sono quasi otto milioni di euro di danni più i tre milioni di euro versati per l'acquisto.
In cosa si traduce questa citazione.
Semplicemente nel richiedere, attraverso il procedimento dell'Accertamento Tecnico, al Tribunale la esatta determinazione dei danni sopracitati e già dalla parte lesa quantificati al fine di poter procedere con la causa di merito per richiedere successivamente o la risoluzione del contratto e quindi il risarcimento del danno totale, oppure l'obbligo da parte del Comune di Camogli di completare quanto previsto nei termini contrattuali e quindi richiedere il solo risarcimento del danno emergente, pari a circa tre milioni di euro.
Potrete immaginare che prima di procedere con un ATP (così si abbrevia un accertamento tecnico preventivo), che è a totale carico (parlo delle spese) della parte proponente e quindi della Novim srl , si valuta con attenzione le strategie successive.
Riterrei abbastanza lontana l'ipotesi che la Novim srl ritiri a questo punto il procedimento senza ottenere nessun tipo di risarcimento. Ma questa è ovviamente la mia impressione personale.
Cosa può fare l'amministrazione, dopo considerare che ben che vada ci abbiamo rimesso quello che nel 2008 ci ha permesso di rientrare ne Patto di Stabilità (tre milioni di euro)?
O trovare un accordo, una conciliazione con la Novim che significherà definire il danno in via transativa e magari compensarlo con altre concessioni in termini volumetrici (sempre alle spalle del territorio e dei cittadini) o tenere muso duro e rigettare la richiesta.
Mio padre mi diceva sempre: "le società sono belle... sempre numero dispari e due soci sono già troppi!"
Quale futuro ci aspetta a noi cittadini?
Purtroppo è in mano alla nostra amministrazione che tutto fa meno quello di ascoltare responsabilmente i propri cittadini e le proprie coscienze.
Non basta pensare di aver fatto il proprio dovere valutando dal punto di vista tecnico-amministrativo la procedura al meglio.
Non basta aver cercato di limitare e contenere e migliorare dal punto di vista architettonico ed urbanistico l'intervento, dando importanza alla pagliuzza senza vedere la trave che abbiamo nell'occhio.
Non basta fidarsi del proprio team e dei propri discepoli pensando che solo quello sia nelle nostre possibilità e poteri.
Non basta cercare consensi promettendo mari e monti, condoni e piaceri.
Non basta leggere la lettera delle norme per pensare di poter far tacere le grida del popolo.
Non basta soffocare il pianto dei cittadini con promesse e falsa disponibilità a ragionare.
Non basta, non basta.
Se avete voglia di leggere per intero la citazione vi renderete conto che non basta.
Vi renderete conto che tra i motivi, sottolineati e in neretto, si riporta la mancata libera disponibilità (al contrario di quanto dichiarato nella Atto Notarile) dell'area Scalo, fatto ben noto all'Amministrazione prima dell'acquisto dell'area da Ferrovie di Stato e quindi ben prima di cedere le quote di minoranza della Società Scalo srl alla Novim.
E non solo. Si parla di "incerto atteggiamento dilatorio dell'amministrazione comunale", ancora "risulta solo ora comprovato che tale dilatorietà, per non dire grave inadempimento contrattuale, era strumentale all'obiettivo di evitare che a seguito dell'approvazione del P.P. potessero emergere le ragioni di natura giuridica e/o di fatto ostative alla concreta attuabilità del progetto imprenditoriale."
Ancora che "non era stato preceduto dalla notificazione allo STATO per l'esercizio della prelazione legale... .... per il che la Sopraintendenza ai Monumenti della Liguria ne aveva contestata al Comune ed al Notaio rogante la nullità."
Senza contare il contenzioso fiscale con l'Agenzia delle Entrate per euro 471.267,31.
Che dire...
Attendiamo ora, dopo che stanno scorrendo i titoli di coda, la parola "THE END".
Un saluto.

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